Sabato 18 e domenica 19 novembre il progetto “Gli Stati della Mente” è tornato allo scoperto dopo mesi di lavoro sottotraccia, per dare il via ad una nuova stagione ricca di appuntamenti.
In questo articolo vi vogliamo raccontare l’esito del weekend che abbiamo chiamato “Preview”, che ci ha visto riprendere le fila del progetto Gli Stati della Mente per cominciare a dare concretezza alle tante idee che in questi mesi stanno delineando il programma di un ricco 2018.
Nella serata di sabato 18, il numeroso pubblico accorso a Palazzo Chiericati ha potuto ascoltare la genesi di un progetto artistico diventato un festival per la prima volta nell’ottobre del 2016.
Quale è stato il pretesto della nascita di un festival, ormai è cosa nota: durante il 2015, cercando una giusta collocazione ad un reportage fotografico realizzato da Franco Guardascione e dedicato agli OPG, ultimi ospedali psichiatrici d’Italia, si è innescata una “reazione a catena”, che ci ha portato a confrontarci con un substrato imponente.
In pochissimo tempo ci siamo resi conto che, realizzare una sola mostra, o dare vita ad un solo evento, non sarebbe bastato: parlare di salute mentale, a Vicenza, non solo aveva senso, ma pareva che l’interesse a trattare un tema così delicato attraverso il medium dell’arte fosse talmente necessario da far scaturire un dibattito che in pochissimo tempo si è espanso a macchia d’olio.
Le basi gettate a partire dall’ottobre 2016, quando Vicenza ha potuto partecipare attivamente alla prima edizione del festival, ci permettono ora di proseguire nella costruzione di questa piattaforma relazionale. Gli interventi di due importanti interlocutori del festival, il vicesindaco Jacopo Bulgarini D’Elci, e il direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Vicenza, Dott. Andrea Danieli, hanno ribadito il forte legame che Gli Stati della Mente ha con il territorio in cui agisce, pur allargandosi sguardo costantemente ad una visione più ampia.
Il progetto non ha solamente l’intento di proporre al pubblico numerose occasioni di confronto, ma anche e soprattutto di consentire a ciascuno di trovare la propria modalità per affrontare il tema della salute mentale, scegliendo l’apporto artistico più vicino al proprio sentire.
L’impianto del festival, lo scorso anno, era strutturato in quattro macro aree, DIALOGHI, LABORATORI, MOSTRE, PERFORMANCE, “contenitori” di eventi che verranno replicati nel 2018, con l’aggiunta di nuove aree tematiche: PRIZE, YOUNG, MUSICA…
La rete che da alcuni anni stiamo intessendo con cura con le istituzioni locali e le realtà artistiche e sociali radicate nel territorio, ci ha permesso di dare luogo a due prestigiose collaborazioni, con due dei più importanti teatri cittadini: Comunale e Astra, infatti, sostenendo il progetto Gli Stati della Mente, hanno messo in cartellone due eventi “ad hoc”, che siamo certi saranno in grado di coinvolgere il grande pubblico: durante la preview Sergio Meggiolan (Astra) e Piergiorgio Cirella (Comunale) hanno presentato i due spettacoli: “Quella volta che ho pensato di diventare matto, di e con Massimo Cirri e Mirko Artus, previsto per sabato 24 febbraio, al Teatro Astra, mentre, durante i giorni del festival, venerdì 7 giugno, è in programma Un bés. Antonio Ligabue, per la regia di Mario Perrotta, al Teatro Comunale.
Per la ricchissima sezione DIALOGHI, già a partire dal 15 gennaio, prenderà il via il ciclo di conferenze con proiezioni Visioni della Mente, a cura di Walter Ronzani: la rassegna, realizzata in collaborazione con Azienda ULSS 8 Berica e Kairos Donna, alternerà l’intervento di critici, registi, medici, attori ecc. alla proiezione di fiction e documentari su temi che gravitano attorno al tema della salute mentale. Le serate si svolgeranno presso la Saletta Lampertico in Corso Palladio.
Nella sezione LABORATORI, densa di attività a partire da gennaio, troviamo i workshop che saranno condotti dalle performer Matilde Melanotte (Flamenco Inclusivo, 3 e 4 febbraio), Anna Altobello e Ilaria Dalle Donne, aperti al pubblico, mentre saranno dedicati agli operatori della salute mentale Body Awareness Lab, condotto dall’artista Samuele Papiro, e agli studenti delle scuole secondarie il workshop dedicato alla performance art, Il corpo pensato, condotto dagli artisti Penzo+Fiore, in collaborazione con la psicologa Roberta Radich e il liceo Boscardin.
In collaborazione con il festival, l’associazione Oikos, composta da psicologi e psicoterapeuti, curerà durante i giorni del festival a giugno, un’intera giornata di laboratori che vedranno come protagonista la relazione tra corpo e mente, di cui daremo dettagli a breve.
Una grande novità, che rientra nella sezione MOSTRE, riguarda l’ideazione di un premio dedicata all’arte contemporanea, STATES OF MIND_PRIZE, che coinvolgerà artisti italiani e internazionali, e che vedrà una giuria qualificata nella fase di selezione. Le opere finaliste andranno a comporre l’esposizione collettiva, che verrà inaugurata nei giorni del festival, a giugno.
Inoltre sono previste esposizioni in collaborazione con la Galleria d’arte Valmore, con Fondazione Vignato, Centro Rindola e Museo della Mente di Roma.
La serata di sabato si è conclusa con la splendida performance del Collettivo Elevator Bunker, Bestiario Universale, per la regia di Matteo Maffesanti, e a seguire l’aperitivo offerto da Pane Quotidiano, realtà sociale con la quale il festival ha instaurato una importante partnership.
Queste non sono che alcune delle anticipazioni del festival di cui abbiamo parlato durante la serata di Preview. Tutti i dettagli di “Racconti limbici” – titolo della seconda edizione del festival Gli Stati della Mente – saranno svelati man mano, nei prossimi mesi a partire da gennaio, nel nostro sito e sulla pagina facebook Gli Stati della Mente. Continuate a seguirci!
(Photo courtesy Linda Scuizzato per Gli Stati della Mente)