Quale modo migliore per conoscere se stessi, prendere contatto con il proprio corpo e raccontare la propria storia se non attraverso la danza?
Nel programma di eventi che accompagnano il pubblico di Gli Stati della Mente. Racconti limbici alla 2^ edizione del festival, per la sezione LABORATORI, il 3 e 4 febbraio 2018 si terrà il coinvolgente corso di FLAMENCO INCLUSIVO
Si ballerà, e si ballerà proprio tutti. Questo l’intento del “Flamenco inclusivo” il laboratorio promosso da Gli Stati della Mente e condotto da Matilde Melanotte, giovanissima danzatrice di flamenco che ha conosciuto il ballo tradizionale spagnolo quando aveva undici anni e da allora non è più riuscita a smettere di ballare.
Laureanda in Psicologia presso l’Università di Siviglia, Matilde Melanotte ha alle spalle corsi in Italia e Spagna, un premio della Giuria per lo stile nel Concorso Nazionale di Flamenco “Città di Torino” nel 2011, il premio Speciale “jovenes” vinto nel 2013 sempre al concorso “ciudad de Torino” in qualità di solista, la creazione di quattro spettacoli, nonché l’organizzazione di corsi per persone con disabilità, ispirati agli insegnamenti del pedagogo e ballerino José Galan.
Perché proprio il flamenco?
Il flamenco è un inno alla diversità come risorsa vitale, nasce come lamento e linguaggio di un popolo nomade e oggi può essere un’arte tramite la quale ritrovare e raccontare la propria storia, diversa da tutte le altre e speciale. Il flamenco ha una storia di sofferenza e di persecuzione ma anche di resilienza. Può essere veicolo per dolori intimi ma comuni, in quanto umani, troppo umani. Questa danza vuole essere un’arte universale che trascende la propria storia per raccontare storie altre, singole e condivise, e per spezzare ogni barriera e stigma.
SABATO 3 E DOMENICA 4 FEBBRAIO cosa succederà?
Questo laboratorio è aperto a tutti, persone affette da disabilità fisica o mentale, come non, per favorire coesione e integrazione tra i partecipanti. L’obiettivo è quello di trasformare ogni differenza mentale, fisica e sociale in una risorsa che stimoli la creatività. L’espressione artistica sarà lo strumento utilizzato per riconoscere e rappresentare ciò che ci ostacola ma rappresenterà anche la cornice di un momento di puro divertimento danzante. Si lavorerà in particolare sulla coordinazione, il senso del ritmo, la cooperazione all’interno del gruppo e l’empatia.
Aperto a tutti. Numero massimo di partecipanti: 20